sabato 31 maggio 2014

Bronzo

"Una grand'asta in pugno
di ben undici cubiti sostiene:
tutta di bronzo folgora la punta"
(Iliade,Canto XII, vv.661-663)




Il bronzo è una lega composta da rame e un altro metallo, dove il metallo aggiuntivo può essere alluminio, nichel, berillio o stagno, anche se spesso il termine bronzo viene inteso come lega rame-stagno.
Nell'età in cui è ambientata l'iliade l'utilizzo del bronzo è molto diffuso, questo particolare metallo infatti veniva sia utilizzato per la realizzazione di opere architettoniche sia in campo bellico.


Le lunghezze delle spade in bronzo raggiungono pressappoco dai 50 ai 90 cm (a volte eccezionalmente anche una lunghezza maggiore). Questa era la lunghezza ideale per il materiale utilizzato. Qualunque lunghezza maggiore le avrebbero piegate facilmente a meno che non diventassero inutilizzabili per l'eccessivo spessore e pesantezza

venerdì 30 maggio 2014

Lino

"vi spiegâr di sopra
di finissimo lino una sottile
candida tela, e su la tela un'ampia
purpurea coltre; e qui ravvolto il vecchio
aspettando l'aurora si riposa." 
(Iliade, Libro IX, vv. 820-824)




Il lino è una fibra tessile ricavata dalla pianta omonima  di cui si trova descrizione nel link riportato in alto.

giovedì 29 maggio 2014

La ghiera

"La punta di terso ferro colla ghiera d'oro

al mutar de' gran passi scintillava." 
(Iliade, Libro VI, vv. 398-400)





In meccanica, la ghiera è un anello di fissaggio o di manovra, generalmente fornito di filettatura interna, che si presenta in varie forme, a seconda dell’uso a cui è destinata.


Tripode

"Aprì ciò detto, i bei forzieri, e fuora
dodici ne cavò splendidi pepli,
ed altrettante clamidi e tappeti
e tuniche ed ammanti, e dieci insieme
aurei talenti, due forbiti tripodi"
(Iliade, Libro XXIV, vv 279-283)



Sostegno a tre piedi in uso fin dall'antichità classica per reggere recipienti fissi e mobili.



mercoledì 28 maggio 2014

Il ferro

"Intorno ai petti
orribilmente risonava il ferro
de' combattenti, e due guerrier famosi
d'Anchise il figlio e il regnator di Creta
pari a Marte ambedue con dispietato
ferro a vicenda di ferirsi han brama"
(Iliade, Libro XIII, vv.620-625)

Ritroviamo durante la lettura dell'Opera l'uso molto frequente del termine ferro, con un significati diversi.
Nel passaggio riportato sopra la prima volta è utilizzato per indicare le armature dei combattenti e la seconda volta per descrivere le spade dei due eroi.





Il ferro è il metalino (tale temperatura è detta temperatura di Curie). Il suo simbolo Fe è una abbreviazione della parola ferrum, il nome latino del metallo.
llo più abbondante all'interno della Terra (costituisce il 34,6% della massa del nostro pianeta) ed è il quarto elemento per abbondanza nell'intero universo. La concentrazione di ferro nei vari strati della Terra varia con la profondità: è massima nel nucleo, che è costituito probabilmente da una lega di ferro e nichel e decresce fino al 4,75% nella crosta terrestre. 




La grande quantità di ferro presente al centro della Terra non può essere tuttavia causa del suo campo magnetico, poiché tale elemento si trova con ogni probabilità ad una temperatura elevata, dove non esiste ordinamento magnetico nel proprio reticolo cristal

Il Cubito

" Una grand'asta in pugno

di ben undici cubiti sostiene"
(Iliade,Canto XII, vv.661-662)


Cubito: Antica misura lineare corrispondente a ca. 44 centimetri.

La misura del cubito era di circa mezzo metro e corrispondeva idealmente alla lunghezza dell'avambraccio, a partire dal gomito fino alla punta del dito medio.






domenica 25 maggio 2014

L'aratro

 "Siccome due negri buoi d'una medesma voglia
nella dura maggese il forte aratro traggono"

(Iliade, Libro XII, vv 881-882)

L'aratro è uno strumento usato in agricoltura fin da tempi antichi per smuovere il terreno e prepararlo per successive lavorazioni o direttamente per la semina.
L'aratro in senso storico è una sorta di evoluzione del piccone un tempo trainato da buoi o direttamente dalle persone e oggi, nei paesi modernizzati, con trattori meccanici.
L'aratura serve per incorporare i resti della precedente coltura nel suolo, abbattere la presenza di erbe infestanti e dissodare e frammentare il terreno in previsione della successiva semina (solitamente previa esposizione agli agenti atmosferici e previe ulteriori lavorazioni con altri attrezzi).

(Aratro dell'età del bronzo)

giovedì 22 maggio 2014

Le Mura Troiane, strumento di offesa.

"Primo l'Aiace Telamònio uccise
il magnanimo Epìcle, un caro amico
di Sarpedon. Giacea sull'ardua cima
della muraglia un aspro enorme sasso,
tal che niun de' presenti, anco sul fiore
delle forze, il potrebbe agevolmente
a due man sollevar. Ma lieve in alto
levollo Aiace, e lo scagliò. L'orrendo
colpo diruppe il bacinetto, e tutte
l'ossa del capo sfracello."
(Iliade, Libro XX, vv 456-465)

Le alte mura troiane erano uno strumento perfetto per la difesa della citta ma venivano spesso utiliazate anche per contrattaccare.
Nell'episodio sopra riportato Il Troiano Aiace scaglia un masso con elevato peso dalle alte mura greche. L'altezza delle mura è una chiave fondamentale della forza con cui il masso arriva al suolo colpendo il nemico in battaglia.
Sappiamo infatti che l'energia potenziale che ha un corpo di massa m, lanciato da una certa altezza h è uguale a:
Ep=m*g*h 
Considerando infatti l'altezza elevata quindi un masso scagliato dalle mura troiane uccideva all'istante il nemico.


Nel video una descrizione della città di troia con particolari interessanti sulle sue mura.


mercoledì 21 maggio 2014

Le mura

"Io feci dunque ai Troiani il muro intorno alla rocca,

largo e molto bello, perché la rocca fosse imprendibile;"
(Iliade, Libro XXI, vv.446-447)

Nell’Iliade, Troia viene spesso accompagnata dall’aggettivo euteicheos, dalla belle mura, dalle mura ben fatte. La fama di queste mura dovette essere veramente alta presso gli antichi, se questi 
videro la loro costruzione come un’opera sovrumana e ne attribuirono agli dei la costruzione, come narra il dio Poseidone nel passo sopra citato.

Il muro è effettivamente molto largo e molto bello ma Poseidone - il dio dei terremoti che nell’Iliade è quasi sempre accompagnato dall’epiteto “scuotitore della terra” - ben sapendo la 

Troade una regione ad alta sismicità, lo fece anche straordinariamente solido.Lo spessore a volte supera i 4,5 metri ed in origine l’altezza della parte in pietra superava gli 8 metri; questa era sormontata da una superstruttura in mattoni d’argilla alta 4-5 metri, cosicché il muro raggiungeva l’altezza totale di quasi 13 metri. Le pareti furono realizzate con conci squadrati di calcare duro posti in opera con grande accuratezza per tutto il suo spessore, una caratteristica che le distingue dalle fortificazioni Micenee e Minoiche, che invece sono costituite da due cortine esterne in grandi blocchi e l’interno riempito con detriti e scarti di lavorazione. 
La solidità del muro fu sperimentata a lungo dagli Achei.


L'accampamento Greco

"...Così pel campo Ettorre
seminando la strage, infino al mare
penetrar minacciava, e senza intoppo
fra le navi cacciarsi e fra le tende."
(Iliade, libro XII, vv.177-180)



L'accampamento è un alloggiamento di truppe o gruppi di persone in zone di campagna, o quantomeno isolate, sotto tende o in baracche, con carattere provvisorio. Nel linguaggio militare l'accampamento è indicato spesso come tenda.

Come è descritto nell'Iliade, il campo greco è protetto da un fossato e da un muro; mentre le navi sono tirate in secco, ordinate su tre linee e distaccate dalle tende. La tenda di Achille è situata all'estrema sinistra del campo greco, nel punto più lontano dalla foce del fiume e quindi meno protetto dal terreno.


ACCAMPAMENTI NELLA STORIA:

L'accampamento ha avuto, nel corso della storia militare, un ruolo fondamentale che poteva decidere spesso le sorti di una battaglia. Un buon accampamento, fortificato e costruito nell'ambiente adatto poteva risultare decisivo. La cultura dell'accampamento militare, inteso come tattica di guerra predefinita, è nata con gli eserciti dell'antica Grecia.
Nell'antica Grecia la struttura e la disposizione degli accampamenti (stratópedon, stratopedéia, parembolé) non seguiva particolari norme logistiche come per i romani. Di solito i militari utilizzavano una posizione riparata naturalmente e la circondavano con una palizzata. Il luogo scelto poteva essere un anfratto, una valle ai piedi di una collina o la scarpata di fiume e solo raramente veniva difeso da una recinzione di fosse.
Il bivacco veniva agevolato in particolare da tende coperte di pelli. La tenda più importante era quella del comandante (stratego) ed era posta, per questo, al centro dell'accampamento in uno spiazzo verso cui convergevano i sentieri. Nell'accampamento poteva essere messo in piedi anche un piccolo agorà o mercato per facilitare l'approvvigionamento dei militari ed un'armeria, dove venivano conservate le armi.

sabato 17 maggio 2014

Patroclo parte in battaglia

“….e Patròclo si vestìa dell'armi folgoranti. Alle gambe primamente i bei schinieri si ravvolse adorni d'argentee fibbie. La corazza al petto poscia si mise del veloce Achille screzïata di stelle. Indi la spada di bei chiovi d'argento aspra e lucente dall'omero sospese. Indi lo scudo saldo e grande imbracciò: la valorosa fronte nell'elmo imprigionò, su cui d'equine chiome orrendamente ondeggia una cresta.”
Iliade, Libro XVI.






Famosa scultura dell'arte romana che ritrae Ercole e Patroclo.




Patroclo e Achille in un immagine tratta dal film "Troy".



venerdì 16 maggio 2014

La morte di Patroclo

“Per l'atra polve intanto strascinava di Pàtroclo la nuda salma il duce troiano, onde troncarne dagli omeri la testa, e far del rotto corpo ai cani di Troia orrido pasto. Ma gli fu sopra col turrito scudo il Telamònio: retrocesse Ettorre nella torma de' suoi, d'un salto ascese il cocchio, e le rapite armi famose dielle ai Teucri a portar nella cittade, d'alta sua gloria monumento.”
Iliade,Libro XVI


Patroclo, vestitosi delle armi di Achille, giunge in soccorso dei greci ormai quasi sopraffatti. I troiani credendolo Achille, ingannati dalle armi, fuggono inseguiti fin sotto le mura di Troia. Nella nuova mischia Ettore uccide Patroclo e si veste delle armi che furono di Achille. I greci si ritirano nuovamente verso lo Scamandro inseguiti da Ettore.


 Achille, avvertito della morte dell'amico, interviene nella battaglia, la sua rabbia è incontenibile e i troiani sono presto costretti a guadare al contrario il fiume appena attraversato. Lo spirito del fiume nel frattempo disgustato dal sangue versato dai troiani per causa di Achille, provoca una piena che rallenta l'avanzata greca e permette ai troiani di ritirarsi entro le mura.



I CARRI

"Ettore armato si lanciò dal carro
con due dardi alla mano; e via scorrendo
per lo campo e animando ogni guerriero,
rinfrescò la battaglia"
(Iliade, Libro VI , vv. 125-128)



 Il cavallo, introdotto prima in medio oriente e in seguito in occidente e in Egitto, era usato soltanto come mezzo di locomozione del carro da guerra, in greco hàrma. Il carro di tipo miceneo, piuttosto fragile, si componeva di tre parti: un piccolo pianale di legno, un parapetto di graticcio o di cuoio, due ruote leggere a quattro raggi in legno di olmo con il cerchio di bronzo ed un timone che collegava il veicolo al giogo dei cavalli.


 L'equipaggio del carro era costituito dal guerriero trasportato, hippòdamos, e dall'auriga-scudiero, harmelàtes. Quest'ultimo teneva le redini e dirigeva il veicolo, mentre l'altro poteva combattere anche a bordo maneggiando la lancia, anche se spesso scendeva dal carro per misurarsi con avversari degni del suo valore in duelli (spesso tra aristocratici) che potevano decidere l'intera battaglia. L'uso del carro come abbiamo detto era del tutto individuale e lasciato all'iniziativa del nobile che lo montava, senza alcuna coordinazione con la fanteria o gli altri carri.

lunedì 12 maggio 2014

Lo scudo di Achille

Cinque dell'ampio scudo eran le zone,e gl'intervalli, con divin sapere, d'ammiranda scultura avea ripieni. Ivi ei fece la terra, il mare, il cielo e il Sole infaticabile, e la tonda Luna, e gli astri diversi onde sfavilla incoronata la celeste volta, e le Pleiadi, e l'Iadi, e la stella d'Orïon tempestosa, e la grand'Orsa che pur Plaustro si noma. Intorno al polo ella si gira ed Orïon riguarda, dai lavacri del mar sola divisa.
(Iliade, Libro XVII, vv. 653-654)







Lo scudo di Achille non è uno scudo qualsiasi ma è costruito dal Dio Vulcano appositamente per il grande eroe. Non solo lo scudo ma tutta l’armatura è costruita in ugual modo ma Omero si sofferma a descrivere le raffigurazioni scolpite nello scudo.
La descrizione che ne fa è molto lunga, sicuramente più di centocinquanta versi, ma è particolarmente importante e inoltre piacevole a leggersi, almeno se si è interessati alla conoscenza della società Achea di quella primitiva età (circa tremila anni a.C.).
La descrizione dettagliata è nel libro decimottavo.

lunedì 5 maggio 2014

Le Navi Greche

"E come quando di Favonio il soffio denso campo di biade urta, e passando il capo inchina delle bionde spiche; tal si commosse il parlamento, e tutti alle navi correan precipitosi con fremito guerrier. Sotto i lor piedi s'alza la polve, e al ciel si volve oscura. I navigli allestir, lanciarli in mare, espurgarne le fosse, ed i puntelli sottrarre alle carene era di tutti la faccenda e la gara."
(Iliade, libro II, vv. 189-198)




Nell' Iliade (ma anche  nell’ Odissea ) la nave preferita dai guerrieri-marinai greci e senza dubbio quella a venti rematori, più il timoniere e il capitano, ciò è dovuto forse alla sua estrema versatilità operativa nell’essere, allo stesso tempo, affidabile sia per la guerra da corsa, che prevede rapidi sbarchi e altrettanti rapidi imbarchi dopo le razzie, sia per il trasporto di persone e merci rare in tempi relativamente brevi.
Una nave a venti remi è quella utilizzata da Agamennone per andare a rimandare Criseide  al padre.

Nel cosiddetto catalogo delle navi, riportato dal II libro dell’Iliade, le navi dei territori di Metone,Taumacia,Melibea e Olizone sono a 50 vogatori (25 per lato) deve trattarsi certamente dei primissimi tipi del famoso pentecontero, la nave da guerra greca che successivamente dominerà incontrastata i mari fino all’avvento dei triremi. Con questo tipo di nave i greci procederanno alla colonizzazione del mediterraneo occidentale.



venerdì 2 maggio 2014

Le Armature

"Il campo era già tutto una vasta palude in cui disperse de' trafitti nuotavano le belle armature e le salme."
(Iliade,Libro XXI, vv. 386-389)





Solo i nobili ed i re potevano equipaggiarsi con un'armatura completa di bronzo. La maggior parte dei combattenti indossava probabilmente dei corsaletti di pelle o di lino, linothòrakes, schinieri di feltro o di bronzo, knemìdes, ed elmi di cuoio (raramente di bronzo), kòrytes, a calotta, più o meno lavorati e rinforzati con dei dischetti di metallo o con zanne di cinghiale. Quelli più raffinati potevano essere dotati di paragnatidi e resi più imponenti da una cresta di crini di cavallo.

giovedì 1 maggio 2014

L'esercito Acheo

"Riunito l'esercito, movemmo ben armati ed accinti, e sul merigge  d'Alfèo giungemmo all'onde sacre."
Iliade, Libro XI,vv 948-950


L'esercito acheo era probabilmente condotto secondo l'uso di quello miceneo: a capo di ogni contingente della spedizione vi era il wànax (sovrano) locale con i suoi lawòi che rappresentavano la nobiltà guerriera e fondiaria del paese di provenienza e comandavano direttamente i guerrieri che avevano condotto con sé.Non si trattava quindi di una struttura compatta né di un esercito disciplinato e inquadrato secondo una precisa catena di comando, ma di un coacervo di schiere che seguivano in battaglia il loro signore secondo un vincolo di fedeltà. Ne è un esempio il celebre episodio dell'ira di Achille: ritiratosi il suo re dalla guerra, tutto il contingente dei Mirmidoni lo segue e si astiene dal combattere.


L'esercito Troiano, i Teucri.

“Così per l'ampio esercito un confuso mettean schiamazzo i Teucri, ché non uno era di tutti il grido né la voce, ma di lingue un mistìo, sendo una gente da più parti raccolta.”
(Iliade, Libro IV, vv 527-531)



L'esercito troiano, al pari di quello Acheo, era costituito da più popoli, ciascuno sotto il comando di un nobile. In alcuni passi dell'Iliade però troviamo una differenza di non poco conto tra i due eserciti: alcuni dei contingenti comandati dai Troiani, sembrano essere costituiti da veri e propri mercenari "stagionali", con "contratto a termine".