"Ettore armato si lanciò dal carro
con due dardi alla mano; e via scorrendo
per lo campo e animando ogni guerriero,
rinfrescò la battaglia"
(Iliade, Libro VI , vv. 125-128)
Il cavallo, introdotto prima in medio oriente e in seguito in occidente e in Egitto, era usato soltanto come mezzo di locomozione del carro da guerra, in greco hàrma. Il carro di tipo miceneo, piuttosto fragile, si componeva di tre parti: un piccolo pianale di legno, un parapetto di graticcio o di cuoio, due ruote leggere a quattro raggi in legno di olmo con il cerchio di bronzo ed un timone che collegava il veicolo al giogo dei cavalli.
L'equipaggio del carro era costituito dal guerriero trasportato, hippòdamos, e dall'auriga-scudiero, harmelàtes. Quest'ultimo teneva le redini e dirigeva il veicolo, mentre l'altro poteva combattere anche a bordo maneggiando la lancia, anche se spesso scendeva dal carro per misurarsi con avversari degni del suo valore in duelli (spesso tra aristocratici) che potevano decidere l'intera battaglia. L'uso del carro come abbiamo detto era del tutto individuale e lasciato all'iniziativa del nobile che lo montava, senza alcuna coordinazione con la fanteria o gli altri carri.
Nessun commento:
Posta un commento