"Io feci dunque ai Troiani il muro intorno alla rocca,
largo e molto bello, perché la rocca fosse imprendibile;"
(Iliade, Libro XXI, vv.446-447)
Nell’Iliade, Troia viene spesso accompagnata dall’aggettivo euteicheos, dalla belle mura, dalle mura ben fatte. La fama di queste mura dovette essere veramente alta presso gli antichi, se questi
videro la loro costruzione come un’opera sovrumana e ne attribuirono agli dei la costruzione, come narra il dio Poseidone nel passo sopra citato.
Il muro è effettivamente molto largo e molto bello ma Poseidone - il dio dei terremoti che nell’Iliade è quasi sempre accompagnato dall’epiteto “scuotitore della terra” - ben sapendo la
Troade una regione ad alta sismicità, lo fece anche straordinariamente solido.Lo spessore a volte supera i 4,5 metri ed in origine l’altezza della parte in pietra superava gli 8 metri; questa era sormontata da una superstruttura in mattoni d’argilla alta 4-5 metri, cosicché il muro raggiungeva l’altezza totale di quasi 13 metri. Le pareti furono realizzate con conci squadrati di calcare duro posti in opera con grande accuratezza per tutto il suo spessore, una caratteristica che le distingue dalle fortificazioni Micenee e Minoiche, che invece sono costituite da due cortine esterne in grandi blocchi e l’interno riempito con detriti e scarti di lavorazione.
La solidità del muro fu sperimentata a lungo dagli Achei.
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