"E come quando di Favonio il soffio denso campo di biade urta,
e passando il capo inchina delle bionde spiche; tal si commosse il parlamento,
e tutti alle navi correan precipitosi con fremito guerrier. Sotto i lor piedi s'alza
la polve, e al ciel si volve oscura. I navigli allestir, lanciarli in mare, espurgarne
le fosse, ed i puntelli sottrarre alle carene era di tutti la faccenda e la
gara."
(Iliade, libro II, vv. 189-198)
Nell' Iliade
(ma anche nell’ Odissea ) la nave
preferita dai guerrieri-marinai greci e senza dubbio quella a venti rematori,
più il timoniere e il capitano, ciò è dovuto forse alla sua estrema versatilità
operativa nell’essere, allo stesso tempo, affidabile sia per la guerra da
corsa, che prevede rapidi sbarchi e altrettanti rapidi imbarchi dopo le razzie,
sia per il trasporto di persone e merci rare in tempi relativamente brevi.
Una nave a
venti remi è quella utilizzata da Agamennone per andare a rimandare Criseide al padre.
Nel
cosiddetto catalogo delle navi, riportato dal II libro dell’Iliade, le navi dei
territori di Metone,Taumacia,Melibea e Olizone sono a 50 vogatori (25 per lato)
deve trattarsi certamente dei primissimi tipi del famoso pentecontero, la nave
da guerra greca che successivamente dominerà incontrastata i mari fino
all’avvento dei triremi. Con questo tipo di nave i greci procederanno alla
colonizzazione del mediterraneo occidentale.
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